lunedì 10 giugno 2013

CLOWNTERAPIA


La clownterapia o “terapia del sorriso” nasce negli Stati Uniti grazie al dottor Hunter Patch Adams: al degente viene somministrato un trattamento a base di sorrisi, risate, evoluzioni di buffi clown, giochi, musica, danza, canto, magia, mimo a cui si prestano i volontari-pagliacci abilitati dopo un corso di base tenuto dall’Associazione insieme a Clow One Italia.
Secondo Adams, il vero scopo del medico non è curare le malattie, ma prendersi cura del malato. Tale concezione stravolge alcuni dei concetti cardine della medicina occidentale moderna, rendendo Patch Adams un personaggio rivoluzionario e scomodo che si contrappone in maniera forte alla medicina delle case farmaceutiche.
Recenti studi hanno dimostrato che il sorriso, la risata e il buon umore incidono in maniera considerevole sui tempi di guarigione di diverse patologie anche gravi, ma è ancora presto per parlare di una terapia nel vero senso della parola, anche perché la clownterapy viene portata avanti in maniera volontaristica e per iniziativa di privati, per questo non è ancora possibile dare una denominazione univoca a tale termine.
I clown dottori mettono in pratica gli studi della Gelotologia, la scienza che studia ed applica la risata e le emozioni positive in funzione di prevenzione, riabilitazione e formazione. Essa concorre al processo di cura del paziente non visto più solo ed unicamente in funzione della sua malattia ma invece come centro di un approccio sistemico globale, che va dalla terapia farmacologica tradizionale al supporto emotivo, dall'intervento chirurgico al semplice buon umore, con l'obiettivo unico di migliorare la qualità della vita sotto tutti i punti di vista.
Ma cos’è un sorriso? nei primi mesi di vita un bambino impara a conoscere l’ambiente in cui è stato proiettato dopo la sua nascita, acquista cognizione di se ed impara ad apprezzare e ricambiare le effusioni dei propri genitori. Il sorriso, che è una prerogativa tipicamente ad appannaggio dell’uomo, frutto del suo processo evolutivo, è l’indicatore con cui l’infante comunica di aver riconosciuto l’ambiente esterno.
Nessuno è privo del sorriso in quanto esso è la prima forma di comunicazione dell’uomo, per questo, il lavoro dei volontari va oltre il semplice intrattenimento. La loro è una vera e propria terapia che, facendo a meno di medicine, riabilita il senso alla vita dimenticato in qualche parte dell’animo umano.
L’Associazione organizza due volte l’anno, nella propria sede di Milano, corsi gratuiti di formazione di clown della durata di quattro week-end, inoltre, sono previsti anche dei workshop con alcuni famosi clown europei come: Jango Edwards, Peter Ercolano, Peter Shub, Johnny Melville.

Per diventare clownterapeuti non occorre essere dottori o infermieri, ma è necessario custodire dentro di se una grande forza d’animo e di voglia di vivere da trasferire a chi ne è sprovvisto, che ha perso la voglia di vivere a causa di un male incurabile o perché abbandonato in una casa di riposo.
L’AVS ha diplomato 200 clown dottori, con un età compresa tra i 18 e i 35 anni, e interviene con i suoi volontari presso l’Ospedale Buzzi, l’Ospedale Pini e il Centro Don Orione a Milano, e all’Ospedale Manzoni di Lecco.
Ma la sua attività non conosce confini. In questi anni l’Associazione si è prodigata anche all’estero e nel resto d’Italia: nel 2003 in Albania, Russia e in Calabria, Puglia e Sicilia; nel 2004 in Argentina; nel 2005 in India, nel 2006 in Kenia.
L’AVS si sostiene finanziariamente con il contributo dei soci, con il Mercatino di Natale che si svolge presso la Fondazione Giuseppe Lazzati a Milano, con il 3% dei ricavi che diverse aziende commerciali incassano durante il periodo natalizio e con le donazioni dei cittadini.
L’Associazione sta lavorando affinché venga realizzato un importante progetto destinato ai più piccoli: la creazione di un Kid Parking all’interno della propria sede, capace di ospitare durante la giornata i bambini di genitori impegnati per lavoro o motivi familiari, facendoli accudire da educatrici specializzate, il tutto in un ambiente allegro, colorato e accogliente in cui verranno svolte attività ludiche e didattiche.

http://www.ali-valdobbiadene.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1480&Itemid=34

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